Partiamo da un’affermazione onesta: i giornalisti hanno quel pizzico di presunzione che li spinge a credere di essere gli unici con accesso alle grandi verità. Forse un tempo erano privilegiati in questo senso: oggi non più. Per prima cosa perché ci siamo resi conto che non esistono verità assolute ma un fiume in piena di opinioni e fatti interpretabili sulla base della propria storia, formazione ed esperienza. E in secondo luogo perché ai fatti, oggi, si accede con una grande facilità. Tale per cui nessuno può più esimersi dall’essere un comunicatore e divulgatore di notizie.

Il ruolo del giornalista oggi, non è tanto di sparare una (finta) breaking news già ripresa altrove ma piuttosto è quello di fare ordine, donare chiarezza e facilitare la comprensione dei fatti da parte del lettore. Se, come dicono sociologi e psicologi, la percezione che abbiamo del mondo è distorta e guidata da ciò che leggiamo, prova a immaginare il valore di un articolo che fa chiarezza, propone nuovi punti di vista e stimola il pensiero di chi legge.

La carta da giocare è, quindi, quella della relazione stampa-lettori. I giornalisti hanno immensamente bisogno dei propri lettori. Hanno la responsabilità di ascoltarli per comprendere dove c’è confusione e intervenire. Ma hanno anche bisogno di essere sostenuti per poter garantire un’informazione di qualità. Non è più futuro ma è già presente: la qualità dell’informazione si paga.


Il giornalismo oggi ruota intorno al sapere che si riesce a donare alle persone.


David Bornstein, giornalista New York Times e fondatore  Solutions Journalism



Quando, da giornalisti, scegliamo di non entrare in connessione con il nostro lettore e di non interessarci a come lui percepisce il mondo esterno, stiamo fallendo. Diventiamo incapaci di svolgere il nostro lavoro.

Il giornalismo, nello stato di confusione e distorsione della realtà che viviamo oggi, non può stare lontano da concetti come empatia, ascolto, rispetto degli altri e diffusione di nuove idee e soluzioni. 

Una grande responsabilità ma anche la strada per il successo dell’informazione. Un bene, questa, di cui non possiamo fare a meno.