Nelle scuole di giornalismo insegnano a essere obiettivi, neutrali e osservatori imparziali del mondo. Però, a ben guardare, quel che leggiamo e ascoltiamo sui media va nella direzione opposta. Un ideale imperfetto che trova la sua spiegazione nella complessità della realtà che viviamo. La soluzione? Abbracciare la diversità facendo informazione. Così si può aspirare a un giornalismo di qualità.

Quando noi giornalisti siamo chiamati a coprire una storia mettiamo in pratica due insegnamenti ricevuti sul campo o nelle scuole di  giornalismo. La prima guarda alla polarizzazione: esistono due punti di vista e vanno raccontati entrambi. La seconda si basa sulle famose 5W del giornalismo anglosassone: Who, What, When, Where, Why.

Entrambe queste visioni rappresentano il rischio di presentare al lettore una fotografia irrealistica o seriamente semplificata. La realtà che viviamo è molto più complessa e per questo occorre prenderne atto e uscire dalla logica riduzionista del giornalismo tradizionale.

L’obiettivo, nella produzione di notizie, è di cercare più punti di vista differenti e porsi il maggior numero di domande possibili.

Vorrei provare a delineare 5 aspetti a cui dare valore quando si intercetta una storia e si sceglie di farne notizia.

  • Essere consapevoli di ciò che stiamo escludendo.

Quando ci focalizziamo su un aspetto stiamo inevitabilmente evitando qualcosa d’altro. La selezione è un passaggio fondamentale nel racconto di una storia ma è possibile agire in modo differente. Si può fare un passo indietro e scegliere un altro punto di vista, oppure tornare su dettagli evitati in precedenza, o ancora coinvolgere un collega che avrà una visione differente. Includere prospettive diverse mette alla prova l’indagine giornalistica. E questo dovrebbe essere un pre-requisito per un giornalismo di qualità che osserva anche le diversità.

  • Trasparenza rispetto alla propria missione.

I giornalisti sono molto più di semplici passa informazioni. Tutto ciò che viene divulgato sotto forma di notizia assume un valore importante per chi legge e porta ispirazioni e cambiamenti sociali. Per questo occorre onestà e disponibilità al dialogo su un terreno comune. Esperti, giornalisti, protagonisti: occorre negoziare per essere costruttivi.

  • Scegliere la narrazione

In questo senso una grande aiuto arriva dalle comunità coinvolte nel processo di informazione. Cercare altri punti di vista, su alcune tematiche in particolare, è una chiave importante per un giornalismo costruttivo. È ciò che conduce alle  soluzioni, alla visione del progresso e all’orientamento possibilista.

  • Esistono sempre più di due lati della storia

La realtà è ben più complessa di due semplici punti di vista. Se continuiamo a  guardare ai due opposti  rischiamo di perderci la bellezza del mondo che è fatta per lo più di sfumature. Un terreno ricco di nuove ispirazioni, apprendimenti e opportunità per fare un giornalismo di qualità orientato al lettore.

  • Abbracciare la diversità.

La diversità è con noi: che sia di genere, geografica, economica, fisica o psicologica. Abbracciare le differenze amplia la propria mente e consente di raccontare storie che vanno oltre i pregiudizi. Ed è così che si porta valore al lettore, alla società e alla comunità. Esplorare la diversità allena la nostra umiltà e consente una riproduzione più fedele della realtà.

La complessità è un valore. Il giornalismo può amplificare questo dono che la realtà ci offre. Serve a restare creativi, entusiasti e costruttivi.