Avrei potuto intitolare questo articolo “perché le cattive notizie fanno male” ma il punto è: dove vogliamo portare la nostra attenzione? Qualche anno fa ho deciso di portarla su quanto bello c’è nel mondo e non sul suo contrario. Perché il concetto, in realtà, è molto semplice. Non è facendo finta che il brutto non esista che si sta meglio ma piuttosto esaltando ciò che è bello che aumenta la nostra fiducia nel mondo. Nutrirsi di giornalismo costruttivo fa bene.
Le notizie costruttive – che alcuni chiamano positive – sono spesso considerate troppo leggere e di poco rilievo nella rappresentazione della vita reale. Almeno è questo che rispondono direttori e giornalisti che non credono in questa forma di giornalismo di ispirazione. La verità è che le buone notizie possono in realtà creare concreti e positivi cambiamenti nella vita di ogni persona. Poco importa quale sia il suo background culturale. E naturalmente, per buona pace di Facebook, non parlo della notizia di un gattino salvato da un albero (per quanto possa portare gioia!) ma di storie di quella umanità che supera una tragedia, che affronta le avversità per aiutare un’altra persona, che riesce a realizzare un sogno, che ispira con la propria storia. Quell’umanità straordinaria nella quale siamo totalmente immersi, se solo aprissimo gli occhi per vederla. Quell’umanità, infine, che ci sa raccontare come la vita possa essere meravigliosamente bella anche quando di bello sembra non esserci nulla. Perché sembra, ma non è cosi.
Ed ecco il punto qual è: prospettiva. Un giornalismo che divulga notizie positive – sinonimo in questo caso di costruttive – fornisce una visione d’insieme della realtà ben lontana sia da chi vuole renderla negativa che da chi vuole renderla eccessivamente ottimista. La presentazione della violenza come rimedio a qualsiasi genere di conflitto genera ciò che i sociologi chiamano “sindrome del mondo malvagio”. E’ questa a creare in noi, fruitori di notizie, il dubbio di poter creare la nostra felicità. Alimentare la credenza che la natura umana sia corrotta fa vacillare la nostra visione dell’esistenza stessa. Come possiamo pensare di essere felici in un mondo in cui regna la rabbia e la violenza?
Ma il mondo non è solo quello, sarete d’accordo con me. Pensare che raccontare solo quel che di terribile accade possa essere un modo per mostrare come stanno davvero le cose è scorretto tanto quanto raccontare che nulla di brutto accade. Ma si tratta pur sempre di una scelta: dove porto le mie frequenze?
Fiducia. Quello che ci manca nella nostra vita è la fiducia. E dire che di storie che possono alimentare la fiducia nell’uomo è pieno il mondo. Chiedono solo di essere raccontate con rispetto, senza magie particolari se non la realtà stessa.
E ce lo dice anche la scienza. Dopo aver passato migliaia di anni a difenderci dalle tigri che minacciavano i nostri antenati primitivi, ora è tempo di trarre beneficio da ciò che ci edifica, ci rallegra, ci dona speranza. Si, speranza.
Da quando è nato questo blog e il giornalismo costruttivo è arrivato nella mia vita professionale, sono diventata un magnete per le storie belle. La vita ci offre ciò su cui mettiamo la nostra attenzione. E’ cosi che funziona, è una legge universale dalla quale non possiamo esimerci. Ogni pensiero che passa nella nostra mente cambia la nostra chimica. I nostri ormoni sono tutti influenzati dai nostri pensieri. E le notizie generano emozioni e pensieri.
Diventa difficile immaginare di poter vivere nella gioia quando la quotidianità che mi viene presentata è prevalentemente fatta di pericoli, moti di rabbia, discussioni sterili e gossip. (Eh già, il gossip rientra nelle cattive notizie. Mi spiace per questa rivelazione, spero di non avervi delusi troppo). Diventa difficile anche immaginare di sentirsi rispettati in un mondo fatto di persone che non rispettano la dignità altrui. Perché dovrebbero rispettare me se non rispettano altri? Perché non dovrebbero fregarmi? Con quel che si sente in giro, mica vorrai goderti una passeggiata in centro serenamente?
La domanda che potrebbe nascere in voi è: ma evitando le notizie dei giornali non rischio di restare fuori dal mondo?
Forse un tempo poteva accadere ma vi assicuro che oggi la notizia vi arriva. E in ogni caso ciò a cui vi sto invitando non è mettervi in una campana di vetro con le farfalle e i cuori alle pareti e una musica meravigliosa nelle orecchie. Vorrei, invece, che prendiate in considerazione la possibilità di apprendere e lasciare andare le notizie negative e di soffermarvi su quelle che vi fanno stare bene. Avete presente quelle che raccontano l’amore, la gioia, la possibilità, le opportunità? Ecco quelle li. Del resto sono parte del mondo come le altre, non credete?
Se in questo momento vi sentite bombardati dalle cattive notizie fate un piccolo sforzo: andate a cercare due buone notizie per ogni cattiva che leggete. Presto, molto presto, vi troverete anche voi a essere un magnete per le notizie che ispirano alla felicità, alla gioia e alla possibilità.
Cosa cercate quando guardate la TV, leggete un giornale, un social media o un magazine online? Anche questa è un’abitudine.
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